Astratta, figurativa, emotiva e imponente: sono questi i particolari ingredienti che rappresentano la carriera artistica di Nello Bordoni, che spazia dalle forme geometriche scolpite nel supporto ai più leggeri acquarelli, dove le forme quasi evanescenti si muovono libere nello spazio indagando l’universo che le circonda.
Emozioni uniche che fluttuano attorno al visitatore, che non può che interrogarsi sul significato della sua produzione artistica: è la differenza dall’usuale, la distorsione dell’innaturale, la distruzione della dimensione a lasciare sgomenti o meglio ancora a lasciare degli interrogativi che meritano ulteriore meditazione.

Le creazioni del Maestro Bordoni non sono affatto lapalissiane e spesso non rappresentano semplicemente ciò che, ad un primo sguardo distratto, lo spettatore si aspetta di vedere nel quadro.
Ecco, allora, che forme geometriche casuali si incontrano e si sovrappongono, creando forme spesso insperate ma sicuramente immaginate: la china completa l’opera della mano creatrice, dando forma e senso a ciò che forma e senso aveva già. E’ un’ulteriore creazione a creare l’emozione, è la voglia di esprimersi a creare l’opera d’arte, è la voglia di indagare liberamente e senza pretese il mondo a dare senso a quel lungo percorso artistico durante il quale la sperimentazione e il cambiamento hanno regnato incontrastati.
Se volessimo trovare un filo conduttore che da sempre ha accompagnato il Maestro di certo potremmo facilmente farlo, segnalando nella forza delle emozioni e dei sentimenti la voglia di coinvolgere e interrogare, creando qualcosa che non sia semplice rappresentazione ma che sappia indurre al ragionamento e alla riflessione, sia essa fatta in modo razionale con il cervello che irrazionale con l’animo del cuore.

È questa la bellezza della creazione artistica di Nello Bordoni, è questa la voglia di rappresentare ciò che il mondo spesso non vede ma che l’artista riesce sempre a percepire.
Come ebbe a dire anche San Paolo VI nella ormai nota lettera agli artisti del 7 maggio 1964: “Voi [artisti] avete anche questa prerogativa, nell’atto stesso che rendete accessibile e comprensibile il mondo dello spirito: di conservare a tale mondo la sua ineffabilità, il senso della sua trascendenza, il suo alone di mistero, questa necessità di raggiungerlo nella facilità e nello sforzo allo stesso tempo”.
In questo le opere di Nello Bordoni sono maestre e fanno dell’arte ciò che tutti sappiamo: un mistero svelato nella resa visibile ma da studiare e contemplare attentamente per svelarlo nella sua resa più intimistica e impercettibile al semplice sguardo umano.
Lascia un commento