
La Cavallerizza di Torino in fiamme, la città si sveglia in una nube che sa di bruciato; la storia piange così come il patrimonio culturale della città di Torino. Un danno che sarà ripristinato, ma un danno autentico che non permetterà più di avere un pezzo originale della storia del nostro stesso passato.
La Cavallerizza Reale è un edificio progettato nel 1740 per ospitare le scuderie, i maneggi e gli spazi per l’addestramento equestre dell’Accademia Reale: è gigantesco, con teatri, una residenza universitaria e un’aula magna. Insieme alle residenze sabaude dal 1997 è stata dichiarata anche patrimonio dell’UNESCO.
Da tempo è al centro del dibattito politico per la sua gestione e manutenzione, ma quanto accaduto non può essere accettato né conosce giustificazioni, di qualsiasi natura l’incendio sia.
L’umanità ogni giorno perde un tassello della sua storia, identità ed esistenza: abbiamo l’obbligo morale di interrompere questo flusso e invertire la rotta. Speriamo che l’amore per l’arte e la cultura, nostra stessa identità e storia, riesca a prevaricare ogni difficoltà per la rinascita culturale italiana.
Non mi stancherò mai di dire che la cultura altro non è che un insieme composto da comportamenti, valori, ideologie e organizzazioni sociali: sono questi elementi che ci aiutano ad interpretare il nostro universo e a gestire i nostri ambienti naturali e sociali.
La cultura è stile di vita, tradizioni, costumi, pratiche sociali e folclore: non scordiamocelo ma siamone consapevoli. Riscoprirla significa riscoprire noi stessi e la nostra storia; farlo significa offrire e offrirsi qualità intellettuale degna di essere notata.
La storia è spesso ciclica e conoscere le reazioni a possibili soluzioni non potrà far altro che giovare a tutti: non sarà allora vero che il futuro è già scritto… nella storia?

L’incendio della Cavallerizza di Torino è paragonabile a molti altri incendi che hanno danneggiato il nostro patrimonio culturale mondiale, così come a molti altri scempi perpetrati ai beni culturali. Questo è il frutto di un Paese che non investe a sufficienza nella cultura e nella conoscenza, facendoci dimenticare chi siamo e siamo stati. Le nuove generazioni vanno culturalmente stimolate per invogliarle ad apprezzare il mondo che li circonda.
Spero davvero che questa mia riflessione sia di stimolo per perseguire con caparbietà la via della rinascita culturale, che l’Italia, il nostro grande e meraviglioso Paese, si merita.