“Architettura guatemalteca: storia di un gusto funzionale alla quotidianità“: questo il mio saggio realizzato per il catalogo del Padiglione Guatemala – 57esima edizione della Biennale di Venezia.
Il Guatemala è un noto Paese dell’America Centrale che ha saputo dare il via allo sviluppo della civiltà Maya non solo come popolazione ma anche come mente sapiente e creativa, genitrice di un patrimonio culturale ancora oggi di grande impatto storico, artistico, intellettuale e cultuale.
L’architettura guatemalteca, che sarà qui approfondita, si staglia sul panorama nazionale con una sua forte rilevanza frutto delle abili maestranze che hanno contribuito a renderla unica nel suo genere, facilmente riconducibile e identificabile con la popolazione che l’ha prodotta.
Le più importanti e rilevanti testimonianze architettoniche possono essere rintracciate in quelli che sono i centri abitati principali del Paese quali Tikal, Copan, Chichén Itzá, Uxmal, Kabah e Uaxactun: lo stile architettonico e i monumenta ancora oggi visibili in questi e altri agglomerati urbani devono la loro nascita alla popolazione dei Maya che sin dalle sue origini si è prodigata per raggiungere i suoi scopi, assecondando soprattutto le sue credenze e i suoi rituali, veri e propri propulsori regolatori della vita sociale quotidiana.
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